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Moj kažun - La mia casita

La Città di Dignano vanta un'incredibile concentrazione di casite sul proprio territorio, forse la maggiore nel Mediterraneo. Secondo alcuni dati risulta che ce ne siano circa 2000. Basterebbe già questo fatto a fare di Dignano la “Città delle casite.”

Tuttavia, siamo convinti che sia indispensabile tutelare in tempo questa enorme ricchezza e che sia giunto veramente il momento di fare qualcosa di particolare.

Queste costruzioni rurali sono ormai da secoli elementi strutturali del nostro territorio e della realtà contadina dignanese. Quando cominciò a delinearsi l'abitato urbano, ebbe inizio anche la lavorazione della terra, tutta da dissodare. Il contadino dignanese, ordinato e paziente, cominciò a portare ai margini del campo tutte le pietre che il suo aratro incontrava e scalzava dal terreno carsico, e a deporle una sull'altra con geometrica precisione, legandole a secco con pietrame minuto. Nacquero così le masiere che fungono da recinto ai campi, i groumasi, enormi mucchi di pietre e le casite.

Per forma e materiale, le casite si sono adattate superlativamente al paesaggio mediterraneo, rappresentano un tutt'uno con con i muri a secco che delimitano i campi, le vigne e gli oliveti.  

E anche quando a Dignano l'abitato si espandeva e le case crescevano agglomerate, aggrappate una all'altra, continuavano a nascere le casite dalla tipica forma a tetto conico, sapientemente architettate, quasi tutte rotonde e più o meno grandi, agli angoli dei campi o in mezzo al terreno, o addirittura dentro il grosso monte di pietra.

Le casite sono state un ricovero sicuro per proteggersi dalla pioggia improvvisa, dal sole durante la siesta del mezzogiorno o per passare una notte quando il lavoro non si completava nella giornata, ma anche per diferndersi dai ladri in tempo di raccolto.

La funzione della casita non era limitata alla presenza dell'uomo, ma anche a quella del suo bestiame, ovino in particolare. [1]

Da sempre le casite hanno avuto un ruolo fondamentale nella vita dei nostri avi.

Oggi questa costruzione sta perdendo gradatamente la sua funzione a causa della meccanizzazione e dei diversi modi di lavorare la terra. Ciò non significa però che col tempo diminuisce anche la sua specificità e l'importanza che le casite hanno per il nostro territorio.

Solo se sapremo reagire in tempo, riusciremo a tutelare e a valorizzare questo nostro bene culturale.

Ecco il perché di questa iniziativa: il nostro scopo è quello di rimettere a nuovo un numero quanto maggiore di casite e masiere. Così facendo, queste casite diventeranno “nostre” nel vero senso della parola, in quanto tutti noi avremo dato il nostro contributo alla loro ricostruzione.

E allora sì che potremo dire con orgoglio:

Questa è La mia casita-  Ovo je Moj kažun”.

 

[1] L. Lago, Pietre e paesaggi dell'Istria centro-meridionale LE“CASITE”,Un censimento per la memoria storica,CRS Rovigno, Collana degli Atti, N. 11, 1994.